L’avventura subacquea è un mondo affascinante e misterioso che attrae sempre più appassionati alla ricerca di emozioni uniche e scoperte senza precedenti.

Tuttavia, c’è un detto che circola tra gli amanti del mondo sottomarino: “Più vado in profondità e meno tempo posso stare.”

Questa massima riflette la sfida che molti subacquei affrontano mentre si immergono sempre più a fondo nelle profondità marine.

In questo articolo, esploreremo il connubio tra la ricerca delle profondità e la gestione del tempo nell’affascinante mondo della subacquea.

Fin dalla nostra nascita subacquea, sei stato cresciuto a pane e “ndl”.
Ti hanno insegnatole tabelle, i limiti di non decompressione e soste di sicurezza.
In tutti i corsi, viene enfatizzato tantissimo il concetto d’immersioni in curva di sicurezza.
Questo perché, addestramento, procedure e attrezzatura sono pensate per immersione senza decompressione obbligata tralasciamo il fatto che poi all’atto pratico tutti vogliono fare la “puntatina” a quaranta metri o prendersi “5” minuti di deco… Che poi cosa ci sarà di cosi divertente chi lo sa.
Se sei un subacqueo scafato, sicuramente avrai notato che più andiamo in profondità meno tempo possiamo stare per rimanere “dentro la curva di sicurezza”.
Prendendo la tabella Buhlmann, noterai che, se andiamo a 18 metri, il tempo di permanenza restando in curva di sicurezza è di ben 51 minuti.
Per la maggior parte dei subacquei, capiterà sicuramente di finire la scorta di gas prima!!!.
Scendendo, ad esempio a 30 metri,  la permanenza scende drasticamente a 17 minuti e se andiamo ancora più in profondità ad esempio 40 metri il tempo si riduce a 9 minuti!!!
Allora la domanda è: Perché succede questo?
Proviamo a capire meglio.
Il tempo di permanenza, è dettato dall’assorbimento di azoto.
E’ lui che decide quanto tempo possiamo stare alle varie quote.
Il nostro corpo, tollera solo una certa quantità di azoto senza obbligarci a fare tappe decompressive.
La quantità di azoto tollerata è sempre la stessa indipendentemente che noi scendiamo a 18 o 40 metri.
Perché allora a 18 metri ci posso stare 51 minuti e a 40 9?
Per rispondere, dobbiamo ricordarci quali sono i fattori che determinano l’assorbimento e rilascio dell’inerte.
L’assorbimento e rilascio dell’azoto dipende dalla profondità e dal tempo.
Più vado profondo, più aumenta la pressione parziale dell’azoto ( anche dell’ossigeno in realtà ma in questo momento stiamo parlando di azoto ), più velocemente assorbiro’ inerte.
Il secondo fattore determinante è la permanenza.
Non è solo la pressione parziale del gas a determinare i tempi di no deco ma anche la permanenza sul fondo.
E’ come avere un bicchiere  vuoto che rappresenta il nostro corpo e l’acqua l’azoto.
La quantità di acqua ( azoto ) che possiamo contenere è sempre quella, la differenza nel riempire il bicchiere è quanto aprirò il rubinetto e per quanto tempo lo terrò aperto.
Aprire tutto il rubinetto per un secondo, non basta a riempire il bicchiere. Tenuto aperto invece, in breve tempo il bicchiere sarà pieno.
Stessa cosa nel nostro corpo.
Se mi cade la torcia a 40 metri e faccio una “puntatina” per recuperarla tornando a quote inferiori immediatamente, l’assorbimento di azoto sarà trascurabile, diverso è se a 40 metri ci sosto per 15 minuti…andrò in decompressione obbligata.
Quindi ricapitolando:
  • La quantità di azoto che possiamo tollerare per rimanere in curva di sicurezza è sempre la stessa
  • Più vado in profondità meno tempo avrò a disposizione
  • Questo dipende dalla profondità, la pressione parziale del gas e dal tempo di permanenza.

Questo concetto spiega anche perché utilizzando miscele arricchite di ossigeno, si riesce ad estendere esponenzialmente i tempi di non decompressione.

Diminuendo la frazione di azoto nella miscela, diminuisce la pressione parziale e a parità di profondità l’assorbimento sarà inferiore con tempi di permanenza più lunghi.

 

Questo e altri concetti vengono trattati nel corso che ho creato che si chiama Viaggio nel mondo della decompressione.

 

17 lezioni su argomenti specifici che ti portano dalle basi alla comprensione dei concetti più difficili.

Nel prossimo articolo andremo a trattare un altro argomento ostico:
Il concetto di profondità massima e media e come questi influiscono durante il nostro tuffo
Qual è la tua reazione?
0Cool0Bad0Lol0Sad

Lascia un commento


it_IT

Resta aggiornato su Bolledazoto.it

Novità, offerte, didattica, contenuti esclusivi per i nostri clienti